La paura c’è e non scema. A Thurio non si smette di stare guardinghi sui livelli del fiume Crati. Le piogge di questi giorni, non particolarmente abbondanti, sono state sufficienti a fare alzare il livelli del fiume. Ma a preoccupare non è tanto la quantità della portata del Crati ingrossato dalle piogge, ma la voracità con la quale le acque in tumulto, rodono l’argine. Un argine che ha ceduto, lo ricordiamo, entrando nelle case degli abitanti, nel tratto vicino la ferrovia che attraversa la frazione rurale coriglianese. Fango misto ad acqua che hanno invaso le abitazioni, fino ad un metro e mezzo, portando una tale devastazione , che, a distanza di oltre due mesi, non è stato ancora possibile far rientro in quelle abitazioni. Molte costruzioni sono state danneggiate fin dalle fondamenta. Calabria Verde già dall’immediatezza dell’esondazione ha avviato i lavori all’interno dell’alveo del fiume, allo scopo di centralizzarne il corso. Leggi la versione integrale dell’articolo su Gazzetta del Sud – edizione Cosenza in edicola oggi.