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Inchiesta sugli appalti all'ospedale Annunziata di Cosenza, Coopservice: "Nessun sequestro"

Ospedale Annunziata di Cosenza

«Coopservice, in relazione alle notizie sull'inchiesta della Procura di Cosenza sui contratti di appalto all’Ospedale Annunziata, e a seguito della diffusione di notizie lesive, false e gravemente diffamatorie, si vede costretta a inviare le seguenti precisazioni e rettifiche, a tutela della propria reputazione, dell’attività economica d’impresa e del lavoro di migliaia di soci e dipendenti». Inizia così un lungo comunicato diffuso oggi dalla Coopservice, che gestisce l’appalto della pulizia dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza.

Lo scorso 31 gennaio Guardia di Finanza e Carabinieri lo hanno ispezionato, acquisendo diversi atti relativi ad appalti, su disposizione della Procura della Repubblica di Cosenza, che ha già acquisito in passato altra documentazione e si è anche concentrata sulle condizioni igienico-sanitarie delle diverse strutture. «All’Ospedale Annunziata, Coopservice effettua esclusivamente il servizio di pulizia, che è stato erogato come da contratto e determine dell’Ente Appaltante. La cooperativa - si legge nella nota - ribadisce di non aver mai subito sequestri e che nessuna persona riferibile a Coopservice ha mai ricevuto informazioni di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Cosenza».

«In relazione ad altre notizie circolate su Coopservice, vere e proprie fake news o notizie riciclate fatte circolare artatamente per puro fine di speculazione politica,- si legge ancora - la cooperativa intende chiarire due punti: 1. Le vicende della Procura di Locri e della Prefettura di Reggio Calabria, riportate in alcuni articoli e attribuite erroneamente alla nostra cooperativa, rappresentano un maldestro errore giornalistico probabilmente generato da un’omonimia ma anche da una grave mancanza di controllo delle fonti».

«La vicenda infatti si riferisce al Gruppo Coopservice Gestioni Società Cooperativa di Locri, di cui il sig. Lorenzo Delfino è legale rappresentante. Questa società - si legge ancora nella nota - è totalmente estranea al nostro gruppo, come facilmente verificabile con un minimo di scrupolo e di etica professionale». Per quanto riguarda il secondo punto, nel comunicato si legge che «le vicende relative all’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia si riferiscono a situazioni da tempo risolte e che possono essere ricondotte alla normale dialettica tra azienda, lavoratori e organizzazioni sindacali, ma che in nessun modo possono essere collegate al servizio all’Ospedale di Cosenza». «Coopservice diffida dall’accostare il proprio nome a vicende cui è estranea e si riserva la possibilità di intraprendere ogni ulteriore azione a tutela della cooperativa e del lavoro degli oltre 15.000 soci e dipendenti, - conclude il comunicato - cui è destinato oltre il 70% del valore prodotto dalla cooperativa, a testimonianza del reale impegno mutualistico e di tutela e valorizzazione del lavoro».

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