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Tentò di violentare la donna che lo aveva assunto, arrestato a Cassano: sconterà due anni

Lo avevano assunto per farlo lavorare come addetto alle pulizie e responsabile di una parte delle giostre ma, intanto, aveva pensato di spassarsela un po’ con la proprietaria del parco giochi. Peccato, però, che la donna non fosse d’accordo e lo abbia denunciato alle autorità. L’uomo, un rumeno ventiseienne di cui non sono state rese note le generalità ma solo le iniziali G.D., è stato arrestato ieri dai militari della Compagnia di Corigliano Calabro.

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini la tentata violenza sessuale sulla proprietaria della giostra risalirebbe al 2013. Il rumeno era stato assunto per lavorare con la compagnia dei giostrai nel periodo in cui l’impresa avrebbe girato per la provincia di Cosenza e occuparsi della pulizia e della manutenzione dei giochi. Le sue intenzioni, però, erano andate oltre.

Approfittando della lontananza del marito, altro proprietario dell’impresa, il ventiseienne avrebbe provato ad approfittare della donna trentaseienne per ben due volte. Nell’estate del 2013 i giostrai, provenienti dalla provincia di Frosinone, erano stati una prima volta a Carolei e a distanza di quindici giorni erano arrivati a Corigliano Calabro. A Carolei, approfittando di uno spostamento per lavoro del marito, il rumeno aveva provato ad entrare nella roulotte dove dormiva la donna riuscendo a palparla ma sentendosi rifiutato aveva tralasciato dall’andare oltre nella violenza.

La trentaseienne aveva deciso, per vergogna, di non dire nulla al marito al suo ritorno. Non ce l’ha fatta, però, quindici giorni dopo quando nella cittadina ausonica il ventiseienne ci aveva riprovando toccandole il sedere ma venendo rifiutato una seconda volta. A quel punto è scattata la denuncia.

Il processo di primo grado s’è concluso in questi giorni con una condanna a una pena definitiva a due anni. Il rumeno è stato rintracciato dai militari della stazione di Villapiana e da quelli della Compagnia di Corigliano – diretti dal capitano Cesare Calascibetta – che, in esecuzione di un ordine di carcerazione, lo hanno rintracciato, bloccato e portato nella casa circondariale a Castrovillari dove dovrà scontare la sua condanna.

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