La sanità è un gioco al massacro che sta demolendo le poche certezze dei cittadini. Carlo Guccione prova a far luce nel porto delle nebbie d'un sistema-salute territoriale ormai fuori controllo: «Forniture di beni e servizi ottenute con proroghe di fatto illegittime, in violazione ai principi di concorrenza e trasparenza. Senza alcuna procedura di gara. È quanto avviene all'Asp di Cosenza, dove regnano disordine e caos amministrativo».
Un settore che da anni è avvitato su se stesso, costretto a galleggiare in mezzo alla palude finanziaria che la Regione ha provato a bonificare con il piano di rientro che negli ultimi anni ha portato esclusivamente alla riduzione dei reparti, alla cancellazione dei piccoli ospedali, al taglio indiscriminato dei posti letto, e alla rinuncia a medici e infermieri in corsia.
E come se non bastasse la spesa non è stata mitigata. Le sforbiciate non sono servite allo scopo o, comunque, non hanno permesso di raggiungere l'approdo del pareggio di bilancio dato che l'indebitamento continua a pesare come un macigno sulla qualità dei servizi e dell'assistenza offerti ai cittadini.
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