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Cassano, premio "La Pira" al procuratore Gratteri: «Regionali? Amo il mio lavoro»

Nicola Gratteri

«Esempio di magistrato sobrio, rigoroso, indipendente, testimone positivo del nostro tempo. Per il suo impegno e contributo quale baluardo di legalità, nell’applicare i valori sanciti dalla Carta Costituzionale. Argine alla dilagante criminalità organizzata e ad ogni forma di illegalità». É la motivazione con la quale a Cassano allo Jonio é stato consegnato al procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, il premio nazionale "Giorgio La Pira".

«Con la forza delle sue idee - é detto ancora nella motivazione del riconoscimento - Gratteri porta sempre avanti i principi di giustizia, a qualsiasi costo, per costruire un futuro migliore. Per la sua lotta per una Calabria più giusta, più libera più civile. Interprete del bisogno della collettività, che sente l’esigenza di una società fondata sui più alti valori e degli ideali che la sostengono».

Alla cerimonia di consegna del riconoscimento sono intervenuti, tra gli altri, il prefetto di Cosenza, Paola Galeone, ed il vescovo di Cassano, monsignor Francesco Savino. Il premio nazionale «Giorgio La Pira» è giunto alla sesta edizione. In precedenza è stato attribuito, tra gli altri, al cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana; a monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano, ed all’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino.

«Io non voglio
candidarmi. Io amo il mio lavoro e voglio continuare a fare il
Procuratore della Repubblica di Catanzaro. Un lavoro che mi sta
dando tante soddisfazioni». Così il Procuratore della Repubblica
di Catanzaro, Nicola Gratteri, a Cassano allo Jonio, nel corso
della cerimonia in cui gli é stato consegnato il premio «Giorgio
La Pira», ha risposto alla domanda se intende candidarsi alle
prossime elezioni regionali.
«Non è importante vivere, ma come si vive», ha aggiunto il
magistrato rispondendo ad un’altra domanda sulle minacce di
morte rivoltegli da alcuni affiliati alla 'ndrangheta. «Io nella
mia vita - ha detto ancora Gratteri - ho avuto tanto. Ho avuto
soddisfazioni inimmaginabili. Quindi, anche se morissi domani,
per me non sarebbe un problema. Cercherò, comunque, di vivere il
più possibile perché ho ancora tanti progetti, tante idee, ho
voglia e fretta di fare tante cose. Ma non mi fermo, sia chiaro,
a non fare le cose per paura di essere ammazzato».
E alla domanda se ha mai avuto paura, ha risposto: «sì, tante
volte. Però bisogna dominarla la paura ed addomesticare la
morte».

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