La sanità che divide. Mentre nel basso e alto Tirreno cosentino il fronte dei primi cittadini è unito, nel medio Tirreno gli ospedali spoke Paola-Cetraro generano continue diatribe. Ma il punto è un altro. Occorrono garanzie per i livelli minimi di assistenza e per l'assunzione di personale.
Le divisioni non aiutano né l'utenza né chi a livello di organizzazione della sanità è chiamato a prendere decisioni. Paola ha “conquistato” le operazioni di urgenza, ma non ha la terapia intensiva che invece è presente su Cetraro. Gli interventi ordinari sono sospesi a tempo indeterminato fin quando non ci saranno impegni precisi a riguardo dell'assunzione di nuovi anestesisti. C'è poco da rallegrarsi.
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