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Sacche di sangue insufficienti a Cetraro, l'appello della Fidas

Un accorato appello ai donatori di sangue del territorio arriva dalla sezione Fidas di Acquappesa-Cetraro-Guardia Piemontese, affinché, con il loro consueto gesto di solidarietà, contribuiscano a mitigare la carenza di sangue che sta caratterizzando in questo periodo il comprensorio del Tirreno cosentino, mettendo, di conseguenza, in serie difficoltà il Centro trasfusionale dell'ospedale “San Francesco” di Paola.

È, dunque, la sezione Fidas del territorio a farsi portavoce di una situazione di reale emergenza, testimoniata, appunto, dalle pressati richieste che quotidianamente arrivano presso la struttura paolana e dovuta, in particolare, all'aumento degli utenti per i flussi turistici, nonché, spesso, a gravi incidenti stradali. «Ci appelliamo ai donatori di sangue che non hanno donato di recente perché sul territorio c'è una richiesta urgente» - hanno pertanto segnalato in una nota i responsabili della Fidas territoriale - Dal centro trasfusionale di Paola ci arrivano richieste di sangue.

L'emergenza si è presentata a causa dell'utenza ingrossata dai flussi turistici estivi, ma anche per via dei molti incidenti stradali che si sono verificati ultimamente». «Per persone che non hanno donato il sangue di recente - hanno poi spiegato - intendiamo da tre mesi per gli uomini e da sei mesi per le donne». La Fidas ha, infine, ricordato che per compiere questo gesto di solidarietà, più che mai necessario in questo momento, è possibile recarsi nel Centro trasfusioni dell'ospedale “San Francesco” di Paola, tutti i giorni, di mattina, da lunedì a sabato. Un appello che riporta a quanto recentemente accaduto alla giovane mamma Santina Adamo, deceduta nell'ospedale di Cetraro dopo aver dato alla luce il suo secondo figlio a causa di una emorragia massiva, resa ancora più drammatica, sembrerebbe, proprio dalla mancanza di sacche di sangue, oltre che dalla effettiva lontananza del Centro trasfusionale.

A tal proposito, registriamo un intervento delle organizzazioni sindacali dell'ospedale cetrarese. «Restando convinti del massimo impegno e della professionalità del personale, ci auguriamo che la magistratura indaghi a 360 gradi per individuare e perseguire ben altri tipi di responsabilità». È chiara, dunque, la posizione assunta dalle organizzazioni sindacali del nosocomio, Cgil Fpl, Uil Fpl, Cisl, Cse e Confial, che, nell'esprimere vicinanza e cordoglio alla famiglia di Santina Adamo, «non possono esimersi ancora una volta dal denunciare con forza che tutto ciò è imputabile, in prevalenza, alla gestione scellerata della sanità sul Tirreno cosentino e non solo, più volte denunciata e sempre ignorata da tutti gli organismi competenti: commissario regionale, manager Asp, politica locale e regionale, ignorando perfino lo stato di agitazione dei lavoratori proclamato circa due mesi fa».

Inoltre, dopo le recenti visite nell'ospedale cetrarese della commissione regionale e di quella ministeriale, le stesse ritengono «che le commissioni dovevano essere allertate molto tempo prima, in risposta alle innumerevoli denunce, scioperi, consigli comunali, articoli che denunciavano gravi criticità: carenza di personale, mancanza di organizzazione e programmazione, abbandono della struttura, perenne diatriba su dove allocare il Dipartimento di emergenza-urgenza, determinata da un ormai datato decreto 64, del quale chiediamo con urgenza la revisione al commissario Cotticelli».

Una posizione, quest'ultima, su cui arriva la precisazione di Giuseppe Caruso, presidente della Confederata di Acquappesa/Cetraro/Guardia Piemontese della Fidas Paola: "Come associazione abbiamo solo richiesto su infopinione di sensibilizzare sulla necessità di donare il sangue perché maggiormente necessario in questo periodo per aumento di gente ed incidenti stradali; nessun riferimento al caso accaduto presso l'ospedale di Cetraro".

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