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Morta per occlusione intestinale a Cosenza, 5 medici rinviati a giudizio

L'ospedale Annunziata di Cosenza

Il gup del Tribunale di Cosenza ha rinviato a giudizio cinque medici, due della clinica «Villa degli Oleandri» - Giorgio Granieri e Giorgio Crispino - e tre del Pronto soccorso dell’Ospedale di Cosenza - Giovanna Scarcello, Domenica Niccolò e Natalia Spadafora - per un caso di presunta malasanità. Il processo a carico dei sanitari si svolgerà il prossimo 12 novembre.

I fatti si riferiscono alla vicenda della signora Vera Lucia Carlomagno, ricoverata nella casa di cura Villa degli Oleandri dal 1975, perché - riferisce l’avvocato Oscar Musacchio, legale del fratello ed unico erede Mario Carlomagno - affetta da una psicosi cronica/schizofrenica e deceduta nel dicembre del 2017.

La donna era anche affetta da stipsi cronica. Secondo quanto riferito dal legale, tra il 19 ed il 21 dicembre 2017 i medici che curavano nella casa di cura non effettuarono visite, sottovalutando la patologia da cui era affetta la donna. Questo avrebbe creato le condizioni per l’insorgenza della occlusione intestinale che provocò il decesso. Stessa condotta negligente, secondo l’avvocato, fu tenuta dai medici del pronto soccorso.

«Il dottor Berardo Silvio Cavalcanti, Ctp della Procura - afferma l’avvocato Musacchio - accertò la morte per occlusione intestinale da atonia e facalomi, squilibrio idroelettrolitico, stato di shock ed embolia polmonare. A sottolinearlo è il giudice nella sentenza dell’11 luglio in cui sottolinea la 'negligenza' dei medici del Pronto soccorso e 'l'omessa valutazione clinica dell’addome e richiesta di consulenza chirurgica oltre che di esame radiologico e di posizionamento del sondino nasogastrico e reidratazione'. Per i medici della Casa di Cura, invece, il giudice sottolinea il fatto che sottovalutarono il quadro clinico e la stipsi cronica della paziente».

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