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Corruzione e falso a Castrovillari, chiesto il processo per il procuratore Facciolla

Eugenio Facciolla

Corruzione e falso, sono queste le accuse per le quali la Procura di Salerno ha chiesto il processo per il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, indagato assieme al poliziotto Vito Tignanelli e alla moglie Marisa Aquino, titolari della società “Stm”, già coinvolta nell’inchiesta sul software “Exodus” e sulle intercettazioni abusive.

Secondo il procuratore vicario di Salerno Luca Masini e il pm Vincenzo Senatore,  Facciolla avrebbe affidato alla Stm il noleggio delle apparecchiature per le intercettazioni. Avrebbe così procurato “un ingiusto vantaggio patrimoniale alla Stm”. In cambio avrebbe ricevuto il servizio di video- sorveglianza della propria abitazione.

L’ipotesi di falso viene contestata anche al maresciallo dei carabinieri forestali Carmine Greco per un’annotazione di servizio che il militare ha redatto sui suoi rap- porti con l’imprenditore Antonio Spadafora, coinvolto nell’inchiesta antimafia “Stige”.

Accusa di falso anche per un altro militare dell’Arma all’epoca dei fatti in servizio nella stazione dei carabinieri Cava di Melis, Alessandro Vincenzo Nota. L’udienza preliminare è stata fissata per il 27 novembre.

"L'insistenza della Procura di Salerno mi lascia perplesso, con questa fuga di notizie che sembra muoversi ad orologeria, con recidivante frequenza: il procuratore Facciolla ha riaperto inchieste e sta facendo indagini di grosso spessore". Lo dice all'Agi l'avvocato Antonio Zecca, legale del procuratore di Castrovillari (Cosenza) Eugenio Facciolla. La Procura di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio per Facciolla e altri 4 indagati a seguito di alcune ipotesi di corruzione e falso ideologico. "La Procura di Salerno si è mossa con molta tempestività nell'aprire un'inchiesta per una raffica di reati - dice Zecca - e io ho notizie di richieste di archiviazione, ma non ho ancora avuto occasione di prendere visione del provvedimento. So che per tutti i reati contestati inizialmente è stata chiesta l'archiviazione, ma io il provvedimento ancora non l'ho visto".

"Nel corso delle indagini la Procura ha chiesto l'incidente probatorio per sentire il maresciallo Greco - altro indagato, dice Zecca - che precisò l'assoluta estraneità di Facciolla all'ipotesi di falso, ma ancora si insiste su quell'ipotesi di falso. Per quanto riguarda altre ipotesi di reato, per esempio quello sulle immagini delle strutture di sicurezza che tutelavano Facciolla, - dice l'avvocato - come faceva Facciolla a sapere dove finivano? Si devono fare indagini su dove finivano le immagini, se non andavano alla polizia. Da ultimo - dice Zecca - non era Facciolla che ha dato incarichi alla società STM, ma i sostituti e quindi non è Facciolla che ha fatto dei favori, ha solo ratificato la richiesta. Siccome non so se questi capi siano oggetto di richiesta di archiviazione - continua Zecca - andiamo con assoluta serenità all'udienza preliminare". Ma siamo di fronte ad una nuova guerra tra procure? "Non ho l'abitudine di andare alla ricerca di angoli oscuri nei processi, quelli che sono meccanismi interni o sottobosco della magistratura non mi riguardano - conclude Zecca - ma certo è che vedo delle cose strane, che dovrò evidenziare nei luoghi preposti".

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