La trappola mortale e la doppia assoluzione. Francesco Patitucci e Roberto Porcaro, non furono corresponsabili del tranello teso il 3 gennaio del 2012 a Luca Bruni, 38 anni, “reggente” dell'omonima cosca di Cosenza, convocato ad un appuntamento di “lavoro”, ucciso a bruciapelo e poi sepolto nelle campagne di Rende. Lo ha stabilito la Corte di assise di appello di Catanzaro (Petrini presidente; Cosentino a latere) accogliendo le richieste degli avvocati Laura Gaetano, Luigi Gullo, Luca Acciardi, Sergio Rotundo e Marcello Manna. La condanna degli imputati era stata invocata dal sostituto procuratore generale di Catanzaro, Raffaela Sforza. L'articolo completo nell'edizione odierna di Cosenza della Gazzetta del Sud.