Un cold case. Un delitto compiuto la sera del 18 novembre 1981 nel quartiere popolare di via Popilia, a Cosenza: a cadere sotto i colpi di Mario Pranno, boss e azionista dell'omonimo clan Perna-Pranno, un commerciante, Santo Nigro, che si era rifiutato di pagare la mazzetta.
A far luce sul crimine dopo 39 anni sono stati il procuratore Nicola Gratteri e l'attuale procuratore di Vibo Camillo Falvo. Tanti i collaboratori di giustizia ascoltati e granitici gli indizi raccolti, corroborati dalle dichiarazioni rese dallo stesso esecutore Mario Pranno, che per un breve periodo scelse a metà degli anni '90 di pentirsi, prima di fuggire dalla località protetta dove si trovava e di essere arrestato nel 2000 nel quartiere San Vito di Cosenza.
Con l'ex collaboratore tornato in libertà nel 2025 e stato arrestato anche il presunto complice all'epoca dei fatti, Francesco Cicero, fratello del boss ergastolano Domenico, attualmente detenuto al 41 bis. I provvedimenti di arresto firmati dal gip distrettuale sono stati eseguiti dagli uomini del centro Dia di Catanzaro.
Mario Pranno è un personaggio storico della criminalità organizzata cosentina. È stato condannato con sentenza definitiva per l'omicidio di un bambino, Pasqualino Perri, 11 anni, avvenuto in un ristorante di Rende nel 1978 e per il duplice omicidio dei fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo avvenuto nel 1991. I Bartolomeo vennero eliminati a sprangate in una pescheria e poi sepolti in Sila. I loro corpi non sono mai stati ritrovati.
L'esecutore materiale del delitto di Santo Nigro è Aldo Acri, all'epoca ufficialmente gommista ma in effetti spietato killer del gruppo Pranno. Acri è collaboratore di giustizia dal 1996. Nell'agguato risulta coinvolto anche Carmine Luce ucciso a San Fili il 22 giugno del 1989 e il cui corpo venne fatto ritrovare dai pentiti Giuseppe e Francesco Vitelli nel 1996.
Per l'omicidio di Santo Nigro lo stesso collaboratore di giustizia Francesco Vitelli risulta indagato con Mario Pranno nella veste di mandante e con loro pure Pasquale Pranno, ergastolano, fratello di Mario detenuto ormai da un decennio.
La prima pagina della Gazzetta del Sud dell'epoca
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