«Non sono state raggiunte prove» che possano dimostrare la responsabilità dei sanitari nella morte di Carmine Ricco, il bambino di soli 8 anni deceduto il 28 giugno del 2016 mentre giocava a pallone nel giardino della sua casa a Guardia Piemontese. Così i giudici della Corte di Assise di Cosenza hanno motivato in quasi 50 pagine la sentenza di assoluzione per le persone che erano indagate nel processo di primo grado per la morte del piccolo.
Quella pallonata fu fatale perché mandò in frantumi una vetrata e un pezzo di vetro lo ferì gravemente. Da lì la corsa per la sopravvivenza ma il bimbo dopo poco morì. Lo scorso 19 dicembre la Corte di Assise (presieduta dal giudice Paola Lucente) ha assolto il medico Ida Alimena e l'infermiere Antonio Serpa perché il fatto non sussiste, ma anche l'autista del 118 Giovanni Crupi e la babysitter Federica Ferraro per la quale già la pubblica accusa aveva chiesto l'assoluzione perché «non ricorrono nemmeno gli elementi oggettivi e soggettivi».
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