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Amantea, seconda vittima da Covid 19: è morto il bidello rientrato da Bergamo

Un uomo semplice che, come tanti, ha inseguito il sogno del lavoro per costruirsi un futuro. A cinquantotto anni Enrico Ianni saluta la vita. È stato lui a tornare da Bergamo in quel fine settimana di follia lungo la direttrice Nord - Sud per riabbracciare la famiglia, quasi avvertisse la necessità di tornare nella sua amata Amantea. Quel viaggio da Bergamo, purtroppo, non lo ha fatto da solo: insieme a lui il Covid-19 che non gli ha lasciato scampo.

Tra pochi alti e tanti bassi l'uomo si è spento nottetempo presso l'ospedale Pugliese - Ciaccio di Catanzaro dove era da giorni ricoverato nella speranza di un miglioramento che non si è mai manifestato in forma evidente. È la seconda vittima di Amantea: la prima è stata la dermatologa Enza Amato che è venuta a mancare in trincea sempre a Bergamo, mentre era impegnata a combattere la pandemia, armata di stetoscopio, mascherine e camice bianco.

Anche il Comune nepetino dunque avverte sulla propria pelle un dolore inaspettato e profondo, da non poter essere consumato e sviluppato in un lutto condiviso, ma nel silenzio di una reclusione che, oggi più che mai, è l'unica barriera tra la sopravvivenza e la morte. La necessità di restare in casa, alla luce di quanto accaduto al collaboratore scolastico, non è solo importante, ma è l'unica cosa da fare. I dati forniti dal Comune di Amantea mostrano una tenuta della città: segno che la quarantena ha prodotto e continua a fornire risultati incoraggianti. Dei tre casi accertati, ne restano sotto osservazione due: è tutt'ora ricoverata all'ospedale di Cosenza la sorella di Vincenzo Ianni, mentre una seconda familiare si trova in osservazione presso il proprio domicilio.

Sono cinquantadue le ordinanze di isolamento obbligatorio emesse fino ad ora dalla Commissione straordinaria che coinvolgono, a vario titolo, ottantatré persone. Sono rimaste soltanto in tre, invece, le persone in autoisolamento. Nessuno di loro, fortunatamente, mostra sintomi legati alle patologie dei coronavirus. E continua a crescere anche il numero dei soggetti che hanno portato a termine la quarantena volontaria senza presentare alcuna particolare disturbo: ad oggi sono 56 i soggetti che possono affermare di aver scampato il pericolo.

Già a partire da quest'oggi il Comune tirrenico avvierà la distribuzione dei fondi destinati a coloro che, non lavorando, non possono sostenere se stessi e la propria famiglia. In questa opera c'è da sottolineare anche la presenza della Caritas che ha già avviato una distribuzione di derrate alimentari a coloro che ne hanno bisogno. Non si contano, infine, le iniziative di molti ristoratori che donano ingredienti e preparazioni che, non essendo utilizzabili sarebbero finiti nel cesto dell'immondizia.

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