Nemmeno il terribile Covid 19 riesce a frenare l’amore. Ma chi è contagiato da questo sentimento così profondo e aveva deciso di sposarsi nella primavera o nell’estate del 2020 è stato costretto a rivedere i propri piani. Sono diversi, infatti, i matrimoni “saltati” nel Cosentino a causa del coronavirus. C’è chi, infatti, doveva suggellare l’eterno amore a marzo e ad aprile e ha, ovviamente, rimandato sperando di poterlo spostare in estate. Ma, purtroppo, l’emergenza sanitaria non tende a rientrare specialmente nel Cosentino dove i contagi sembrano aumentare rispetto al trend nazionale e regionale. Sono diverse le coppie che hanno ora fissato il loro matrimonio tra luglio e agosto per non perdere pure la validità della promessa o degli altri documenti necessari sia per il rito religioso che per quello civile.
Ecco che allora l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Francesco Nolè, ha disposto alcune “regole” nuove per i matrimoni al tempo della pandemia. Un po’ come in tutto il Paese chi comunque deciderà di convolare a nozze nei prossimi mesi dovrà rispettare le norme del distanziamento sociale anche in Chiesa e anche al momento del rito. Ma monsignor Nolè è riuscito però a tranquillizzare quelle coppie che hanno il timore della scadenza dei documenti. Ecco le disposizioni che da pochi giorni il vescovo di Cosenza-Bisignano ha fornito ai suoi sacerdoti sulla celebrazioni dei matrimoni: «La diocesi di Cosenza ha disposto una proroga per la documentazione relativa ai matrimoni. Per coloro che hanno deciso di sposarsi nei prossimi mesi e hanno già completato l’istruttoria, ma la documentazione è scaduta o di prossima scadenza, l’arcivescovo ha concesso una proroga alla validità degli atti di 90 giorni, a partire dalla data di scadenza dei documenti. Per ottenere questa proroga, il parroco interessato potrà scaricare il modello “proroga documenti matrimonio” che sarà disponibile on line e che dovrà essere allegato all’istruttoria. Quindi, nessuna timore per la parte burocratica. Per quanto riguarda la celebrazione del rito religioso sarà fondamentale vietare gli assembramenti anche per i matrimoni che si potranno celebrare nei mesi estivi dove comunque si spera – ma non è certo – che si possa evitare l’uso della mascherina in Chiesa (anche se bisogna attendere l’evolversi della epidemia e le direttive del Vaticano) mantenendo però distanza sociale».
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