Le carte "scottanti". L'imprenditore concusso dall'ex comandante dei vigili del fuoco di Cosenza, Massimo Cundari, 56 anni, registrò di sua iniziativa il primo incontro avuto con il funzionario pubblico nel corso del quale ricevette le richieste di denaro.
Ai carabinieri del Reparto operativo provinciale l'uomo ha consegnato gli audio, realizzati con un microregistratore, che sono stati sbobinati e poi inseriti nella ordinanza di custodia cautelare in carcere notificata ieri a Cundari ed emessa dal gip di Cosenza, Giuseppe Greco, su richiesta del pm Giuseppe Visconti.
Agli atti vi sono pure le intercettazioni eseguite dagli investigatori dopo la denuncia formalizzata dal vessato e dalle quali si evince con estrema evidenza la costante pretesa di denaro avanzata da Cundari nei confronti dell'imprenditore.
L'ex comandante, arrestato per concussione e falso, sosteneva di dover pagare le rate della propria auto - una Bmw 5 - le spese di soggiorno della figlia iscritta alla università di Roma ed ha pure preteso dalla parte offesa l'acquisto di una borsa lussuosa che intendeva chiaramanete regalare ad una donna.
Ma Massimo Cundari non risparmia, nei colloqui con l'imprenditore intercettati dai carabinieri del tenente colonnnello Raffaele Giovinazzo, strali alla Gazzetta del Sud. La colpa? Aver rivelato che era stato colpito dal coronavirus. "Quel cornuto mi ha rovinato" dice riferendosi al cronista autore dell'articolo ed all'imprenditore che gli chiede lumi sugli esiti della malattia aggiunge: <i giornali sono la cosa più deleteria che esiste... Solo la Gazzetta, solo la Gazzetta la sapeva questa notizia... che loro tengono informatori..." .
Cundari tenta goffamente di negare con l'imprenditore di aver contratto il Covid 19. Un'altra bugia: era stato per due settimane in isolamento domiciliare e tenuto sotto controllo dal Dipartimento di prevenzione dell'Asp. Il suo nome risultava nell'elenco dei pazienti e un uomo del suo comando aveva peraltro perso la vita a causa del virus. Le bugie hanno le gambe corte.
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