Una rete illegale di oltre 5 chilometri è stata sequestrata dalla Guardia Costiera di Corigliano Calabro nell’ambito dell’operazione di vigilanza e controllo lungo la filiera della pesca denominata «Xiphias Gladius» coordinata dal V Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Reggio Calabria. La rete da posta derivante illegale, comunemente conosciuta come spadara, era lunga più di cinque chilometri e alta più 30 metri.
L’uso delle reti da posta derivanti del tipo «spadara» è stato messo al bando per effetto di disposizioni comunitarie e nazionali. Si tratta di attrezzi da pesca non ancorati ai fondali e soggetti a continui spostamenti dovuti alla corrente marina che arrecano un grave danno all’ecosistema marino per la cattura indiscriminata di una notevole varietà di specie marine, tra le quali tartarughe e cetacei.
La complessa attività d’indagine condotta dalla Guardia Costiera di Corigliano Calabro si è concretizzata nei giorni scorsi nel porto di Cariati Marina, quando i militari hanno sorpreso un peschereccio con a bordo la spadara durante le fasi di ormeggio.
C'è voluta l’intera giornata per misurare la rete lunga circa 50 volte un campo da calcio ed alta come un edificio di 10 piani. Al termine delle operazioni l’attrezzo è stato posto sotto sequestro grazie anche alla collaborazione offerta dai Vigili del Fuoco del comando provinciale di Cosenza che hanno messo a disposizione un mezzo per il relativo trasporto in un deposito.
Nei confronti del trasgressore è scattata una sanzione amministrativa di 6000 euro, oltre che l’irrogazione di una sanzione accessoria che colpisce, attraverso il sistema punti la licenza di pesca e che può comportare anche alla revoca del permesso per pescare in caso di ripetute violazioni.
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