Ancora un’auto in fiamme nel territorio urbano del comune unico, area Corigliano. Nella serata di giovedì scorso, quando erano da poco passate le ventitrè, un forte boato ha allarmato i residenti di via Locri allo Scalo cittadino. A provocare il fragore lo scoppio del parabrezza, letteralmente saltato in aria per il calore che si era accumulato all’interno dell’abitacolo per le alte fiamme che avvolgevano l’auto.
Il mezzo, una utilitaria di marca Opel, modello Agila del 2001, era parcheggiata sotto l’abitazione della proprietaria, una donna di nazionalità straniera, dell’est europeo, in una zona altamente popolata e dove insistono numerosi palazzi, quasi accatastati l’uno sull’altro. Gli abitanti sono scesi in strada per la paura, amplificata da un secondo forte boato conseguente allo scoppio degli pneumatici, fusi dal rogo.
Le fiamme hanno avviluppato il mezzo partendo dal cofano anteriore, andato quasi distrutto dalle fiamme. Sul posto, allertati. Si sono prontamente portati i vigili del fuoco, che hanno provveduto a spegnere il rogo, evitando così che l’Opel Agila andasse completamente arsa. Effettuati i rilievi di rito per appurare o, comunque, trovare tracce che possano far propendere verso una tesi colposa dell’accaduto, che al momento, però, i pompieri intervenuti non confermano.
In via Locri si sono portati anche pattuglie dei carabinieri della compagnia di Corigliano Calabro, diretta dal capitano Calascibetta. Avviate le indagini di rito, mentre quest’ennesimo mezzo andato a fuoco, allunga la lista di mezzi bruciati sul territorio comunale di Corigliano Rossano che tanto preoccupa. Finanche lo stesso vescovo della diocesi Cariati Rossano, appena qualche mese fa aveva sentito il bisogno di intervenire su tali accadimenti, stigmatizzando tali atti delinquenziali.
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