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Coronavirus nel Cosentino, scoppia un focolaio a Buonvicino: 7 nuovi positivi

A Cosenza ci sono da giorni due settantenni in terapia intensiva. Si tratta di due uomini, uno di Rende e un altro di Buonvicino, piccolo centro schiacciato tra la Costa tirrenica e la Valle dell’Esaro. Un borgo che da ieri sera ha riscoperto l’angoscia di marzo dopo aver appreso i primi dati dell’indagine epidemiologica avviata dal capo della task force dell’Asp, Mario Marino.

Il contact tracing tra familiari e amici ha fornito risposte inquietanti con 7 nuovi positivi. Alle diagnosi locali se n’è aggiunta anche un’ottava in trasferta: il figlio del paziente zero è finito, proprio come il padre, in un reparto di rianimazione della Valle d’Aosta. Numeri che rivelano la fiammata del virus in un paese con poco più di duemila abitanti.

Ma ciò che sembra preoccupare maggiormente gli esperti è la lettura dei tamponi che ha rischiarato quel volto famelico del virus già incrociato nei test di marzo. Una carica virulenta elevata che rischia di mandare sotto sforzo il sistema sanitario che alle nostre latitudini non è paragonabile all’Italia del Nord. Il focolaio di Buonvicino non è nelle statistiche della Regione che aveva, invece, confinato il contagio giornalieri a 8 nuove diagnosi complessive in Calabria: tre a Catanzaro, altrettante a Reggio e due sole a Cosenza.

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Cosenza. 

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