La sanità, ormai, è fatta prevalentemente di annunci e di Dca (sono i decreti del commissario ad acta). Progetti che entrano ed escono dalle stanze dei bottoni per pareri, visti, consulenze. Carta, tanta carta e inchiostro. E annunci. Previsioni incerte di spesa, e altre spese che sono invece certe per pagare chi ha fatto le previsioni che prevedono tutto tranne la realizzazione effettiva di quanto previsto nelle carte. Ma il tempo comincia a mancare per realizzare il Dca più atteso destinato a governare in sicurezza l'emergenza sanitaria negli ospedali. La curva del contagio in risalita mette fretta ma all'“Annunziata” il calendario è ancora fermo al 18 giugno, data dell'approvazione del documento di riordino della Rete ospedaliera in emergenza Covid-19 per la Calabria.
Quattro mesi dopo, quel piano resta prigioniero delle carte. Carlo Guccione, consigliere regionale del Pd, ha provato a squarciare il silenzio con un'interrogazione al governatore Jole Santelli. ma la Regione scarica: l'attuazione del riordino della rete ospedaliera risulta di pertinenza del commissario ad acta, Saverio Cotticelli. Da lui dipendono, quindi, i tempi di realizzazione ed il relativo cronoprogramma dell'intervento previsto all'“Annunziata”. Per ora, il commissario acquisisce «informazioni sui lavori e il fabbisogno di apparecchiature». Il piano prevede l'istituzione di nuovi posti di terapia intensiva e semi-intensiva, il potenziamento del pronto soccorso e del Dea. In particolare, ai 19 posti di terapia intensiva (di cui 2 pediatrici) che risultano già attivi all'“Annunziata”, dovrebbero aggiungersene altri 34: 6 (di cui due pediatrici) negli spazi dell'attuale reparto e 28 attraverso la ristrutturazione dell'intero secondo piano nel plesso “Medicine”, contiguo al Dea.
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