Cosenza, bimbo morto dopo il parto all'Annunziata, la ricerca della verità passa dall'autopsia
La ricerca della verità sulla morte in ospedale del piccolo Raffaele passa dalla cruna dell'autopsia che è stata eseguita mercoledì sera dal professor Berardo Cavalcanti e dall'anatomopatologo Vannio Vercillo. Serviranno almeno tre mesi per definire la trama di questa tragica storia. In queste ore, però, il pm Domenico Frascino continua a scavare nelle carte e nella documentazione sanitaria acquisita nella speranza di trovare utili elementi per la sua indagine. La famiglia, attraverso gli avvocati Cristina e Giorgio Pisani aveva chiesto il sequestro della salma del piccolo per l'autopsia. E l'intervento dell'autorità giudiziaria ha bloccato l'esame necroscopico già disposto dall'Azienda ospedaliera per la sua indagine interna. L'ipotesi di reato per la quale si procede è quella di omicidio colposo. Naturalmente, si tratta d'una imputazione ancora tutta da verificare contro ignoti. Una vicenda ingarbugliata cominciata nella notte tra venerdì e sabato quando la giovane mamma ha dato alla luce il piccolo Raffaele nel reparto di Ginecologia dell'“Annunziata”. L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Cosenza