Gli ultimi argini della resilienza territoriale stanno franando anche qui, nel Cosentino dove la vita è sempre stata pianta dura, forte, capace di sopravvivere alle sciagure. Colpa del virus e dell'improvvisazione d'un sistema sanitario che naviga a vista dopo dieci anni di commissariamento.
Il morbo ieri è sembrato stanco di correre (appena 58 nuovi casi di giornata, diventati 59 in serata, con una contrazione di poco inferiore al 50% rispetto ai casi censiti 24 ore prima), con tanta voglia di rifiatare ma l'impressione è che la frenata stia solo nei numeri dell'Asp sempre più in affanno nel sistema di tracciamento dei casi attivi in tutta la provincia.
Del resto, la task force è tenuta in vita soprattutto dal lavoro delle Usca, unità di continuità assistenziali istituite, però, per occuparsi dell'assistenza ai pazienti asintomatici o paucisintomatici in isolamento fiduciario in casa.
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