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Aste giudiziarie manipolate al Tribunale di Castrovillari, sott'inchiesta un magistrato

Il Riesame ha definito alcune delle posizioni degli indagati nell'operazione “White Collar”, l'operazione condotta dalla Guardia di finanza di Sibari lo scorso luglio che ha coinvolto impiegati e avvocati della Sibaritide accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa delle aste giudiziarie del Tribunale di Castrovillari, alla corruzione in atti giudiziari ed alla rivelazione ed utilizzazione dei segreti d'ufficio.

Il gruppo criminale - secondo l'impianto accusatorio del sostituto procuratore di Castrovillari Luca Primicerio - faceva capo ad un impiegato del comune di Corigliano-Rossano, Giuseppe Andrea Zangaro, 44 anni. Proprio sul suo caso si è pronunciato in questi giorni il Riesame che lo ha destinato ai domiciliari inviando, però, le carte dell'inchiesta a Salerno perché la posizione di Zangaro si intreccia inevitabilmente con quella di Carlo Giuseppe Cardile, avvocato 50enne, che nel frattempo aveva assunto le funzioni di Gop, giudice onorario di pace, al Tribunale di Crotone.

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione Calabria. 

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