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Fiumi di droga nell'Alta Calabria: retata fra Cosenza, Rende e Montalto. Trenta i coinvolti

Piazze di spaccio, donne costrette a prostituirsi, minacce ed estorsioni nei confronti dei tossicodipnendeti che non pagavano la "roba": è questo il contesto criminoso contro il quale hanno scatennato un'offensiva i carabinieri del comando provinciale di Cosenza, guidati dal colonnello Piero Sutera.

Una trentina le misure restrittive di varia gradazione eseguite nell'area di Cosenza, Rende, Montalto da oltre 100 militari. Le persone indagate nell'operazione Salamandra, che ha visto 100 carabinieri coinvolti, sono complessivamente trenta: tre gli arrestati, cinque ai domiciliari, per un altro previsto l'obbligo di dimora.

Il blitz, eseguito con perquisizioni domiciliari e notifica di ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip di Cosenza, è stato coordinato dal procuratore capo Mario Spagnuolo. Ancora una volta è la vendita di sostanze stupefacenti al centro dell'azione giudiziaria, a conferma di una vera e propria emergenza che investe tutta l'Alta Calabria e, in particolare, l'area urbana del capoluogo.

"Galleggiamo sulla droga - afferma il procuratore Spagnuolo - e il fenomeno del consumo e dello spaccio coinvolge spesso anche i minori. La vendita di sostanze stupefacenti di tutti i tipi e l'esistenza di un enorme mercato è dimostrata da tutto il lavoro investigativo svolto a più livelli negli ultimi tre anni".

L'operazione Salamandra ha avuto origine  nell’ottobre 2016, a seguito di una perquisizione domiciliare, quando venne tratto in arresto un giovane residente a San Benedetto Ullano, colto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, venendo trovato in possesso di 21 grammi di cocaina, di un bilancino di precisione e di 11.780 euro in contanti, provento dell’attività di spaccio.
Il monitoraggio sui contatti dell’arrestato ha quindi permesso di individuare ulteriori articolazioni della rete di spaccio, con progressiva estensione dell’attività investigativa volta a ricostruire la catena dell’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti.

Ne è conseguita l’individuazione di diverse piazze di spaccio nel capoluogo e nell’area urbana di Rende ma anche in numerosi paesi della Valle del Crati, tra cui Montalto Uffugo, San Benedetto Ullano, Lattarico, Torano Castello e Bisignano.

Nel corso della complessa attività d’indagine sono stati ricostruiti e cristallizzati oltre 110 episodi di spaccio o di illecita detenzione, documentate le attività di broker dediti al procacciamento e pusher incaricati della successiva rivendita delle sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana.

Altra ipotesi di reato contestata è il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione di 2 ragazze rumene ad opera di 3 soggetti destinatari di misura e di un quarto deferito in stato di libertà.

Nello specifico, la condotta posta in essere spaziava dall’attività di procacciamento di clienti alla ricerca dell’immobile da locare ad un canone favorevole; nonché dal trasferimento delle donne da Montalto Uffugo dove risiedevano, a Scalea (ritenuto territorio più proficuo per la maggior presenza di turisti) alla fornitura di “protezione” e supporto logistico negli spostamenti per le vie della località marittima durante tutta la permanenza.

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