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Poliambulatorio Amantea, sit-in di protesta e code chilometriche

La Cgil ha chiesto il passaggio della struttura a Casa della salute

Un momento della protesta ad Amantea

Una struttura di rilevante importanza, capace di offrire diversi servizi di eccellenza e di porsi come punto di riferimento di un bacino d’utenza che va al di là dei nove comuni che compongono l’ex distretto sanitario del Basso Tirreno Cosentino. Il poliambulatorio di località Santa Maria è un presidio non solo da difendere, ma da sostenere e potenziare, a supporto di una comunità che, per le scelte assurde della politica operate in passato, non può fare riferimento alla presenza fisica di un ospedale.

La mobilitazione

Indetta dalla Cgil che ha avuto luogo nel corso della mattinata di oggi davanti l’edificio che accoglie gli ambulatori ed i reparti ha fornito un indirizzo chiaro: il passaggio a Casa della salute, così come definito dalla delibera dell’Asp di Cosenza 1397 del 29 agosto 2016, non può attendere oltre. I quattro anni trascorsi dalla pubblicazione di quell’atto sono un lasso di tempo oggettivamente lungo per chi ha necessità di essere sostenuto nella malattia. E per capirlo basta sostare qualche ora davanti l’ingresso: anziani molte volte soli, donne in gravidanza, persone in dialisi o che devono sottoporsi ad analisi del sangue. Il poliambulatorio, nel bene e nel male, risponde a tutte queste esigenze. Ogni ulteriore attesa rappresenta dunque una violazione al diritto alla salute.

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