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Mirto, morì in una Casa di cura: cinque medici nei guai

Imputazione coatta per i sanitari che l’anno curata dopo la riesumazione della salma d’una 55enne.

Il tribunale di Cosenza

Dopo una riesumazione e 4 richieste di archiviazione arriva l’imputazione coatta per cinque medici della Casa di Cura “M. Misasi” di Cosenza per il decesso di Maria Straface, a 55 anni, originaria di Mirto Crosia avvenuto nella struttura cosentina nel dicembre del 2015. I familiari avevano sporto denuncia querela per ipotesi di colpa medica nei confronti di tutti i sanitari che la ebbero in cura nel suo travagliato percorso iniziato con il ricovero nel reparto di neurologia dell’Ospedale Annunziata di Cosenza, a seguito di emorragia mesencefalica e poi proseguito con la riabilitazione nella Casa di Cura “Misasi-De Bartolo”. Su istanza dei congiunti della donna, rappresentati dall’Avv. Aldo Zagarese del Foro di Castrovillari, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, disponeva con decreto del 20 gennaio 2016 la riesumazione della salma per eseguire l’accertamento irripetibile dell’esame autoptico ai fini di accertare le cause dell’avvenuto decesso.

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