I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno arrestato il presunto autore della rapina effettuata nei giorni scorsi alla tabaccheria di Schiavonea, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Castrovillari – Ufficio Gip su richiesta della locale Procura, coordinata da Simona Manera. Si tratta di F.D. un 19enne del posto accusato del reato di rapina aggravata.
I fatti
Le indagini prendono spunto all’indomani della rapina consumatasi la sera del 25 novembre scorso in una tabaccheria sita nella frazione di Schiavonea, dove un uomo, travisato in volto, aveva fatto irruzione alla chiusura dell’esercizio commerciale e, dietro la costante minaccia di una pistola, aveva costretto l’impiegato a dargli l’intero incasso della giornata, poco più di 1.500 euro in contanti. Il rapinatore era poi scappato a piedi, facendo perdere le proprie tracce, agevolato dalla scarsa presenza di persone in prossimità dell’inizio del “coprifuoco” notturno. Giunti sul posto, i militari della sezione operativa della Compagnia di Corigliano Calabro avevano subito acquisito le immagini degli impianti di videosorveglianza della tabaccheria e di altri locali ubicati nelle vicinanze, da cui si poteva dedurre l’abbigliamento del rapinatore e le sue caratteristiche fisiche. Venivano, inoltre, assunti dalla vittima, in sede di denuncia, importanti ed inequivocabili elementi sull'identità del malfattore, che facevano propendere come il reo fosse un abituale cliente dell’esercizio commerciale, nonché un residente della zona.
La perquisizione
I Carabinieri ausonici decidevano, così, di effettuare una perquisizione d’iniziativa all'interno dell’abitazione di un pregiudicato del posto, a seguito della quale venivano trovati e sottoposti a sequestro penale una pistola scacciacani, privata inspiegabilmente del tappo di sicurezza, del tutto simile a quella utilizzata per compiere il colpo nella tabaccheria, nonché, elemento ancor più importante, le scarpe che il malfattore aveva utilizzato durante la rapina. Sulla base di quanto ricostruito dai Carabinieri appariva davvero grave il quadro indiziario circa la responsabilità dell’indagato per il delitto di rapina aggravata e per tale motivo il Gip riteneva ricorrere non solo la gravità indiziaria, ma anche la sussistenza di esigenze cautelari, che si valutava potessero essere soddisfatte con l’applicazione della custodia domiciliare. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto agli arresti domiciliari nella propria abitazione, a disposizione dell’Autorità giudiziaria mentre continuano le indagini per appurare se vi sia stata la compartecipazione di altri soggetti che abbiano potuto agevolare l’esecuzione della rapina.
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