Il sindaco di Caloveto, Umberto Mazza, è veramente imbufalito con Poste Italiane , a cui si è ormai rivolto da diversi mesi , senza riuscire ad ottenere dei risultati positivi. Con un gesto simbolico e provocatorio in fascia tricolore, ha espresso solidarietà e vicinanza alla popolazione davanti alla sede dell’ufficio postale contro il provvedimento con cui poste Italiane ha ridotto a soli tre giorni alla settimana (martedi , giovedi e sabato) l'apertura al pubblico in regime del covid-19 . «Tre giorni non sono sufficienti specie nei momenti di punta quali il pagamento delle pensioni , che provocano forti attese con file all'aperto anche di un paio di ore . Finché il tempo l’ha permesso , tutto è filato liscio , ma con le piogge e il freddo non è più pensabile ad attendere il proprio turno restando in piedi cosi tanto tempo» . Questo in sintesi , il pensiero di tanti residenti che sottolineano come il servizio offerto dalla locale posta è inadeguato constatato che la popolazione è composta per lo più da anziani che hanno difficoltà a spostarsi altrove . «Code infinite di utenti di svariate età anagrafiche che stazionano al freddo e attendono il proprio turno e che potrebbero creare forme di assembramenti , potenziali veicoli di propagazione del virus sia per cittadini sia per il personale che opera all’interno – afferma il primo cittadino Calovetese – la nostra richiesta è quella di rivedere le limitate aperture settimanali , auspicando un ritorno alla normale apertura giornaliera del nostro ufficio postale». La battaglia si annuncia dura , ma la popolazione si dice pronta. La partita non è semplice, ma non molla Intanto, è iniziata una raccolta firma per una petizione diretta a poste Italiane. All’incontro svolto alla presenza del consigliere regionale Domenico Bevacqua, hanno preso parte il sindaco di Paludi Stefano Graziano e l’assessore del comune di Longobucco Isabella Ibno (in raprresentanza della frazione Destro ) per lo stesso problema .