Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Parto in casa a Cosenza, la denuncia: "Mamma e figlia separate per tampone in ospedale"

Dopo un parto in casa, la mamma viene separata per 12 ore dalla figlia in ospedale in attesa del risultato del tampone

"A Cosenza la notte tra 30 e 31 mia sorella Giusy e il marito Maurizio hanno fatto nascere in casa la loro piccola Iris, in attesa che giungesse l’ambulanza. Tutto è andato bene fortunatamente - racconta Sabrina Pugliese - ma la notizia che purtroppo non ha risvolti così positivi è il trattamento che è stato riservato a mia sorella in ospedale: separata dalla bambina per fare un tampone che dovrebbe avere esito in poco tempo, si è potuta ricongiungere con la figlia che invece era nel reparto di neonatologia solo dopo oltre 12 ore con procedure che non sono state chiarite a nessuno".

"Io vivo a Novara da anni  - racconta ancora ancora la sorella Sabrina Pugliese - ho partorito lo scorso settembre in piena emergenza Covid, ma vi assicuro che un trattamento del genere non si può tacere: privare la neo-mamma del contatto con la figlia perché viene messa in reparto Vovid in attesa di tampone? Nessuno darà mai più indietro a mia sorella le ore perse con sua figlia che tra l'altro è stata nutrita artificialmente perchè in ospedale non si sono neanche curati di prelevare il latte della madre".

"Oggi - conclude Sabrina - in Piemonte la stampa ha dato risalto a un parto in casa, in cui mamma, papà e la bimba venivano anche ritratti assieme in foto, cosa che a mia sorella è stata inspiegabilmente negata".

Caricamento commenti

Commenta la notizia