Cosenza

Martedì 07 Maggio 2024

Parto in casa a Cosenza, la denuncia: "Mamma e figlia separate per tampone in ospedale"

"A Cosenza la notte tra 30 e 31 mia sorella Giusy e il marito Maurizio hanno fatto nascere in casa la loro piccola Iris, in attesa che giungesse l’ambulanza. Tutto è andato bene fortunatamente - racconta Sabrina Pugliese - ma la notizia che purtroppo non ha risvolti così positivi è il trattamento che è stato riservato a mia sorella in ospedale: separata dalla bambina per fare un tampone che dovrebbe avere esito in poco tempo, si è potuta ricongiungere con la figlia che invece era nel reparto di neonatologia solo dopo oltre 12 ore con procedure che non sono state chiarite a nessuno". "Io vivo a Novara da anni  - racconta ancora ancora la sorella Sabrina Pugliese - ho partorito lo scorso settembre in piena emergenza Covid, ma vi assicuro che un trattamento del genere non si può tacere: privare la neo-mamma del contatto con la figlia perché viene messa in reparto Vovid in attesa di tampone? Nessuno darà mai più indietro a mia sorella le ore perse con sua figlia che tra l'altro è stata nutrita artificialmente perchè in ospedale non si sono neanche curati di prelevare il latte della madre". "Oggi - conclude Sabrina - in Piemonte la stampa ha dato risalto a un parto in casa, in cui mamma, papà e la bimba venivano anche ritratti assieme in foto, cosa che a mia sorella è stata inspiegabilmente negata".

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