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Cosenza, nell'anno del lockdown impennata di violenze tra le mura di casa

Sono oltre mille e duecento le richieste d’intervento arrivate nel 2020 al centralino dei carabinieri per liti e contrasti famigliari

Le mura domestiche nascondono insidie. È probabile che la famiglia del mulino bianco sia solo un’utopia, un mito, visto che nell’anno della pandemia – l’anno in cui coniugi e figli sono stati costretti a una convivenza inusuale – sono cresciute le violenze familiari. A Cosenza, il dato emerge, in modo evidente, dal rapporto del Comando provinciale dei carabinieri. L’anno orribile appena passato negli archivi dell’oblio ha visto i militari dell’Arma impegnati in modo particolare sul fronte delle violenze familiari. Ammontano infatti a 1.227 (più di 3 al giorno) le chiamate al numero d’emergenza aventi come tema proprio le liti in famiglia. La convivenza forzata dei vari lockdown ha enfatizzato non solo i conflitti ma anche, si presume, la consapevolezza delle vittime a denunciare soprusi e violenze.

 

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