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Cosenza, gli imprenditori piegati dalla crisi facili prede dei boss

Gli effetti della pandemia sulle attività economiche preoccupano l’associazione antiracket “Lucio Ferrami”

Marco Moretti è il nuovo presidente dell'associazione antiracket “Lucio Ferrami” di Cosenza

«Bisogna assolutamente evitare» che la disperazione per una sempre più grave crisi economica contagi i commercianti e i giovani imprenditori cosentini e li renda vulnerabili a tal punto da cedere alla tentazione di farsi “aiutare” dalla criminalità organizzata per rimettere in moto le loro attività. È palese la preoccupazione dell’associazione antiracket “Lucio Ferrami” di Cosenza che, in questi mesi, ha percepito l’angoscia di molti commercianti di città e provincia che, ormai da tanti mesi, sono stati costretti ad abbassare le loro saracinesche a causa della terribile pandemia. Prima i mesi forzati di lockdown, poi le chiusure e riaperture a intermittenza hanno letteralmente messo in ginocchio tanti imprenditori e soprattutto molti ristoratori. Alessio Cassano, ex presidente dell’associazione e attualmente componente e membro attivo, conosce molto bene la realtà cosentina. È da tempo accanto alle vittime del racket e adesso assieme al neo presidente, Marco Moretti, vuole essere ancora più presente perché si tratta di un momento molto delicato per il tessuto economico di tutta la provincia.

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