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Cosenza, coperta corta per i vigili urbani. Smantellate le pattuglie a piedi

Organico inadeguato e l’ennesima riorganizzazione interna partorisce il classico topolino

Ormai vedere i vigili urbani in azione a Cosenza è diventata una rarità

Un organigramma in media ogni quattro mesi. Quasi un record. Ma quando la coperta è cortissima non si sono soluzioni che tengano. E così la Polizia municipale continua a lavorare in grande sofferenza tra agenti che vanno in pensione e non vengono sostituiti (al pari di altri impiegati comunali, tanto che molti uffici lavorano a ritmo ridotto) perché non ci sono le condizioni tali da attivare (almeno per ora) concorsi (circolano voci però nei corridoi del Municipio secondo cui un concorso potrebbe esserci, magari a ridosso delle elezioni, regionali o comunali: l’ultimo fu espletato nel 2000) e altri impegnati solo in determinati servizi in quanto inidonei e sui quali si può fare affidamento solo fino a un certo punto (dopo 20 anni di servizio per regolamento bisogna lavorare in ufficio). La riorganizzazione interna partorita a cavallo tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 è il frutto di intese tra il comandante Alessia Loise e l’eterno vice, maggiore Roberta Iazzolino, a cui spetta il coordinamento generale del reparto. Il settore più penalizzato ovviamente è quello della viabilità. Un dato confermato dal fatto che in giro non ci sono più pattuglie appiedate e gli unici agenti in divisa sono quelli che si vedono sulle autopattuglie, allo stadio in occasione delle gare casalinghe del Cosenza, davanti alle scuole (almeno prima del lockdown) e in occasione di manifestazioni pubbliche.

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