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Paola, rientro a scuola rinviato: i genitori tornano... al “Tar”

Nel frattempo la curva epidemiologica sul Tirreno cosentino segna un graduale aumento dei casi ma comunque a livelli contenuti rispetto a novembre e dicembre

Un nuovo ricorso dei genitori di Paola contro l’ordinanza di sospensione delle lezioni scolastiche del presidente facente funzione della regione Calabria. Il provvedimento di Nino Spirlì - che dispone la riapertura sul territorio a scaglioni a seconda del grado di istruzione - viene quindi nuovamente impugnato. E se non adeguatamente motivato anche questa volta rischia la bocciatura del Tribunale amministrativo regionale. Un bel caos. Ricordiamo che in occasione del primo ricorso dei medesimi genitori a livello comunale si sono sollevate diverse polemiche tra i pro e i contro la necessità di ripartire con le lezioni in presenza. Era appena iniziata la seconda ondata della pandemia. Il sindaco Roberto Perrotta nel particolare era andato su tutte le furie vedendo smontate pezzo per pezzo le ragioni del suo provvedimento dai giudici.

Il tentativo precedente

In ogni caso poi quell’ordinanza è stata superata in pochi giorni - nonostante la sospensione del Tar - dal provvedimento regionale. Si è quindi giunti a un nuovo stop delle lezioni. Ed è seguita l’ennesima ordinanza comunale per prolungarne la sospensione. Tutti a casa? Niente affatto. Il gruppo di genitori, tenaci sostenitori delle lezioni in presenza, sostenuti dagli avvocati Nicola Cassano e Paolo Perrone, ha vinto anche contro Spirlì. E il provvedimento si è esteso quindi a tutti gli istituti della Calabria.

Ricalcando le orme del primo ricorso ma anche poggiando su dati e numeri che ancora oggi sono attendibili e non ricalcano fedelmente l'andamento del virus in Calabria i legali puntano anche in questa occasione a smontare l’ordinanza regionale.

Nino Spirlì ha commentato esasperato l’iniziativa dei genitori. «Quello in atto – ha affermato – è un giochino che sta mettendo a durissima prova la tenuta psicologica delle persone. Chi ha presentato questo ricorso dovrà dare spiegazioni alle decine di migliaia di genitori che non vogliono che i loro figli seguano la didattica in presenza».

La curva epidemiologica sul Tirreno cosentino segna un graduale aumento dei casi ma è comunque sempre a livelli contenuti rispetto a novembre e dicembre.

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