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Tamponi e vaccini ad amici e conoscenti: interdetto Cesareo, dirigente medico dell'Asp Cosenza

Per la gravità dei fatti rilevati il procuratore Bruni aveva chiesto l'arresto in carcere del dirigente medico, ma il Gip ha ritenuto di emettere la misura gradata e meno afflittiva della interdizione per un anno

I tamponi fatti agli amici che ne avevano bisogno e, addirittura, i vaccini somministrati a conoscenti che non ne avevano diritto: il dirigente medico di Cetraro e Paola, Vincenzo Cesareo è stato interdetto dalla professione medica per un anno su disposizione del Gip di Paola. Il provvedimento cautelare, chiesto e ottenuto dal procuratore di Paola Pierpaolo Bruni, gli è stato notificato stamane dai carabinieri del Nas di Cosenza. In corso anche perquisizioni domiciliari, oltre che acquisizioni documentali presso gli uffici della Pubblica Amministrazione. Cesareo è stato anche consigliere regionale della Calabria, transitando attraverso diversi partiti, sia nel centro-destra che nel centrosinistra. Nel 2006 fu anche candidato alla Camera dei deputati.

Le intercettazioni

"Venite che vi faccio fare tamponi pure a cani e gatti": Cesareo è stato intercettato mentre invita gli amici a raggiungerlo a Cetraro per sottoporsi a tampone molecolare. Non solo: secondo i carabinieri del Nas uso lo stesso sistema con i vaccini della Pfizer come se fossero una cosa sua. A quel paese le liste con il personale medico e le categorie a rischio: lui il siero lo fa fare ai suoi conoscenti infischiandosene delle priorità decise dal Governo nazionale. Per la gravità dei fatti rilevati il procuratore Bruni aveva chiesto l'arresto in carcere del dirigente medico, ma il Gip ha ritenuto di emettere la misura gradata e meno afflittiva della interdizione per un anno.

Il provvedimento

Il provvedimento cautelare prevede l’applicazione della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per la durata di mesi 12 a carico di Cesareo, direttore sanitario dello SPOKE Ospedaliero di Cetraro-Paola e di altri uffici sanitari della provincia di Cosenza, poiché ritenuto responsabile del reato di peculato. Risulta altresì indagato anche per truffa, falso in atti pubblici e turbata libertà nella scelta del contraente, oltre che per ulteriori ipotesi di peculato aventi ad oggetto farmaci ed altri presidi medici ospedalieri.

Le indagini

Le indagini, poste in essere dal Nas Carabinieri di Cosenza sotto la costante direzione del Procuratore della Repubblica di Paola dott. Pierpaolo Bruni e protrattesi per oltre 10 mesi attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che a servizi di osservazione e pedinamento, hanno consentito di acclarare una serie di condotte di peculato dell’auto aziendale poste in essere dal dirigente medico, il quale si è appropriato del veicolo in uso al presidio ospedaliero da lui diretto destinandolo al soddisfacimento di fini personali quali, solo per fare alcuni esempi, accompagnare amici e parenti in aeroporto, recarsi a fare acquisti presso il centro commerciale Ikea di Salerno, portare a pranzi e cene, anche fuori regione, i propri familiari ed altri soggetti a lui legati da vincoli personali, talune volte anche pernottando presso strutture alberghiere.

Nel corso delle attività, inoltre, sono state documentate illecite condotte aventi oggetto l’effettuazione indebita, sin dal mese di giugno 2020, di tamponi molecolari per la ricerca del virus Covid 19 a beneficio di numerosi soggetti a lui vicini, ed in ultimo anche l’indebita effettuazione di vaccini contro il citato virus su persone a lui legate da rapporti amicali.

I fatti oggetti dell’indagine verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che, in ossequio alla vigente normativa, verrà tenuta mediante l’applicativo Google Meet dal Procuratore della Repubblica di Paola e dal Comandante del Nas di Cosenza, alle ore 11 di oggi.

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