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Cosenza, la vedova aggredì il presunto assassino a Vaglio Lise

Secondo le indagini Antonio Chianello, 30 anni, di Paola, sarebbe il responsabile della morte del tassista 53enne Antonio Dodaro

Antonio Chianello arrestato a Cosenza per l'omicidio Dodaro

La svolta nelle indagini sulla morte, avvenuta il 13 gennaio dello scorso anno, del tassista 53enne arrivò l’11 di novembre. Quel giorno, nella stazione di Vaglio Lise, la vedova di Antonio Dodaro ferì con una limetta per unghie Antonio Chianello, di 35 anni, di Paola. Un presumibile tentativo di vendetta che andò a sommarsi a una serie d’indizi – tra i quali alcune tracce di sangue – che gli agenti della Squadra mobile avevano già raccolto nel corso delle indagini coordinate dal vicequestore Fabio Catalano. A Chianello, ieri mattina, i poliziotti – diretti dal questore Giovanna Petrocca – hanno notificato la misura cautelare dell’arresto in carcere con l’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi. Il giovane africano era solo un invenzione. Non è stato un extracomunitario di colore ad aggredire, il 7 gennaio, Antonio Dodaro. Le indagini degli agenti della Squadra mobile sono andate in altra direzione. Incomprensibili, al momento, i motivi che avrebbero spinto Dodaro a coprire, con la strana versione del ferimento, per mano dell’extracomunitario di colore, il trentenne di Paola. C’è voluto un anno e una meticolosa attività d’indagine per scrivere a grandi linee la trama della vicenda. La storia dell’uomo nero che aggredisce e scappa per non pagare la corsa, ai poliziotti era sembrata inverosimile sin dall’inizio.

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