Medici disperati. Sono sette i sanitari che fronteggiano all'interno del Pronto soccorso dell'Annunziata - il più grande ospedale della Calabria settentrionale - le quotidiane emergenze. I "camici bianchi" sono sfiniti ed hanno scritto una lettera, senza fronzoli e chiedendo aiuto, al prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio, al sindaco della città, Mario Occhiuto, al procuratore della Repubblica, Mario Spagnuolo e al commissario alla Sanità, Guido Longo. Sono solo in sette e invece dovrebbero essere 24 e questo ha cagionato "l'assoluta precarietà che caratterizza il Pronto soccorso". I medici chiedono "interventi urgenti e non oltremodo differibili" per riuscire a garantire ancora "livelli minimi ed elementari di assistenza sanitaria". "Turni di lavoro dilatati e massacranti" aggiungono i firmatari della missiva, "hanno provocato esaurimento psico-fisico a causa della mancanza di riposo". Ciascuno di loro, infatti, oltre a dover prendere in consegna i pazienti affetti da Covid, deve occuparsi dei malati ordinari. Insomma, è un inferno che va avanti da mesi, come più volte il nostro giornale ha testimoniato pubblicando foto e filmati eloquenti sulle condizioni in cui versa il Pronto soccorso. Ora è tempo che le istituzioni intervengano.