Ad ogni nuvolone che addensa il cielo o ad una folata di vento che soffia con più rabbia, tremano i residenti delle zone rurali di Ministalla, Thurio e contrada Foggia e tutte quelle attraversate dal corso del fiume Crati. Da Terranova da Sibari, nei pressi della diga di Tarsia, passando per San Nico fino ad arrivare alla foce in mare, il fiume Crati rappresenta una minaccia. Lo dicono, a gran voce, i piccoli e grandi proprietari terrieri e di allevamenti di bestiame, che vivono da anni sotto il peso costante che l’acqua del fiume porti via loro il lavoro o, peggio, la vita. Il circolo vizioso di paura e interventi di messa in sicurezza degli argini (che finora non hanno portato a nulla), potrebbe essere spezzato con soluzioni semplici e risolutive. Lo sanno bene gli abitanti, che da generazioni vivono in queste campagne e che negli ultimi decenni sono costantemente sotto il pericolo di inondazioni e allagamenti. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza