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Amantea, associazioni in allarme per il Palazzetto dello Sport abbandonato

Inaccettabile inerzia della commissione straordinaria sulla struttura collaudata e consegnata dalla Provincia

Il palazzetto dello sport di Amantea

Le associazioni sportive di Amantea, insieme ad altre realtà del comprensorio, hanno presentato un appello al Prefetto di Cosenza e al presidente della Provincia affinché sollecitino il Comune di Amantea ad attivarsi concretamente e celermente per rendere fruibile tutte le strutture comunali utilizzabili ed in particolare il Palazzetto dello Sport, collaudato e consegnato dalla Provincia al Comune a novembre scorso.

Il grido di allarme parte dalle associazioni (ASD Beach&Volley Amantea, ASD Amantea Futsal, A.C.D. Amantea Calcio 1927, A.C.D. Campora 1972, Circolo Tennis Amantea A. Monaco, A.S.D. Real Amantea, A.S.D. Promosport, A.S.D. RG Academy, A.S.D. Accademia Campora Karate, A.S.D. Aurora Dance, A.S.D. Harmony Dance, A.S.D. Lago Calcio) che sono ormai allo stremo, in quanto da anni denunciano lo stato carente dell’impiantistica sportiva di Amantea e la totale mancanza di progettualità da parte delle istituzioni che ha portato, oggi, a non avere un luogo coperto e sicuro in cui praticare sport. Infatti, molte realtà sportive (pallavolo, calcio a 5, arti marziali, ginnastica ritmica, basket, ecc.), indipendentemente dalle attuali restrizioni legate all’emergenza sanitaria, non hanno più una sede e un punto di riferimento in cui permettere ai giovani di Amantea e del comprensorio di praticare sport.

Tale appello arriva dopo una serie di richieste formali, informali e solleciti inascoltati, nonché dopo due riunioni con la Commissione Straordinaria in cui le associazioni, nell’offrire disponibilità a collaborare con il Comune e idee per individuare soluzioni celeri e percorribili, hanno esposto le criticità e le necessità per garantire il diritto di praticare sport ai giovani di Amantea. Dopo altri due mesi di infruttuosa attesa, e colpevole silenzio, dall’ultimo incontro nessun passo avanti è stato fatto per permettere alle associazioni di utilizzare una struttura progettata trentacinque anni fa ed oggi finalmente pronta, che appare alla città come un tipico esempio di cattedrale nel deserto e spreco di denaro pubblico lasciato “marcire” inutilizzato.

Tutti noi rappresentanti delle Associazioni sportive siamo consapevoli che la città sta attraversando un periodo difficile, ma è inaccettabile l’inerzia della Commissione Straordinaria in merito all’apertura di una struttura collaudata e consegnata. Inoltre, è altresì grave che, in una città con l’Amministrazione Comunale sciolta per infiltrazione mafiosa e di conseguenza con una comunità a rischio devianze, si impedisca alla parte sana della città di educare, insegnare ed essere presidio di legalità, sicurezza e punto di riferimento per famiglie e ragazzi, lasciando i giovani per strada con tutte le conseguenze che potrebbero derivarne.

Considerato che le norme vigenti permettono già lo svolgimento di alcune discipline e in vista di una totale riapertura, si evidenzia come l’inerzia della Commissione Straordinaria rischia di far chiudere le attività sportive, già fortemente colpite dall’emergenza covid-19, a causa della mancanza di una struttura idonea ove garantire un importante punto di riferimento sociale a giovani e famiglie.

Il diritto allo sport, alla salute e alla socialità, tutti aspetti della vita dei giovani messi a dura prova dalla Pandemia e dalle restrizioni, non possono essere negati; soprattutto, non è tollerabile che non si faccia il minimo sforzo per trovare una soluzione. In ballo non vi è la sussistenza o meno delle associazioni sportive che svolgono attività indoor, bensì le occasioni di crescita formativa e sociale delle future generazioni.

Per tali ragioni, confidiamo ancora nello Stato e nelle persone che lo rappresentano al fine di risolvere nel più breve tempo possibile tale situazione che Amantea non può permettersi di vivere e sostenere ancora per altri mesi. L’emergenza sociale ha colpito soprattutto i giovani, non lo diciamo noi, ma eminenti esperti, sociologi e tecnici, per cui sarebbe imperdonabile aggravare ulteriormente l’impatto della pandemia sulle giovani generazioni non consentendogli di fruire di un bene comune che possono vedere e non toccare, come troppe cose in questo periodo di forte rischio contagio.

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