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Sette medici su 22 in organico, al collasso il pronto soccorso di Cosenza

Non va meglio nella postazione del 118 dell'ospedale di Trebisacce

I sanitari nei pressi del pronto soccorso dell'Annunziata di Cosenza

Pronto soccorso al collasso. Nel più grande ospedale della Calabria settentrionale - l'Annunziata di Cosenza - prestano servizio solo 7 medici sui 22 previsti in organico: un numero insufficiente che non riesce ad assicurare adeguata assistenza sanitaria ai pazienti. I camici bianchi, nei giorni scorsi, hanno scritto e chiesto aiuto al Prefetto, al Sindaco, al Commissario dell'Azienda ospedaliera e al commissario Guido Longo chiedendo rinforzi e, soprattutto, aiuto visti i turni di lavoro che sono costretti a sostenere.

Non va meglio nella postazione del 118 dell'ospedale di Trebisacce: si tratta, peraltro, di una struttura che ha perso sul "campo" uno dei suoi operatori medici, il dottore Pino De Vita, ucciso dal coronavirus nelle scorse settimane. Nella città ionica operano solo tre medici e le ambulanze chiamate a interventi di soccorso escono solo con autista e infermiere perché prive di sanitari.

La situazione è grave e insostenibile, considerato che il 118 serve  un'area vastissima che va da Rocca Imperiale a Villapiana, passando per i paesi montani, Oriolo, Albidona, Canna, Nocara e Castroregio, senza dimenticare Plataci, Montegiordano, Amendolara, Roseto Capo Spulico, ed Alessandria del Carretto. Il quadro merita dunque immediati interventi che, al momento, non si sono registrati.

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