I soldi dello Stato continuano a finire nelle tasche di chi non ne ha diritto. Sono trentotto le persone con pendenze penali, indagate – su disposizione del capo della Procura Mario Spagnuolo – dai carabinieri della Compagnia cittadina diretti dal capitano Giuseppe Merola, per indebita percezione del reddito di cittadinanza. I militari dell’Arma della stazione Principale-Nord della città bruzi – coordinati dal luogotenente Franco Parisi – incrociando i dati dell’Inps hanno scoperto l’ennesima furbata messa a segno da chi non avrebbe alcun diritto a intascare il sussidio. Una misura economica quest’ultima varata dal precedente governo e che avrebbe avuto l’onere di sostenere le persone bisognose in attesa d’entrare nel circuito del lavoro. Un ammortizzatore sociale che si è rivelato utile – specie in questo periodo di pandemia – per molte famiglie bisognose, ma che per altri versi ha offerto il fianco anche a una miriade di furbate. Il numero delle persone individuate finora è destinato presumibilmente ad aumentare. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza