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Piano vaccinale a Cosenza, la denuncia dell'Assemblea beni Comuni: "Anziani nel caos"

I cittadini denunciano il grave ritardo che si sta accumulando nella somministrazione dei vaccini anti Covid

"L’organizzazione sanitaria è nel caos più totale! Disordine e disorganizzazione regnano alla base del piano vaccinale". Questa la denuncia dell’Assemblea Beni Comuni che raggruppa al suo interno diverse associazioni e cittadini e che lancia l’allarme per il grave ritardo che si sta accumulando nella somministrazione dei vaccini anti Covid e proprio perché la salute è un bene comune, sottolinea l’importanza delle condizioni di accesso rapido ai vaccini, in quanto fattore determinante per la prevenzione di un contagio che mette in grave pericolo la vita di tutti.
"La Calabria all’ultimo posto nella somministrazione dei vaccini - scrivono i rappresentanti dell'Assemblea - è già una vergogna che i Calabresi non meritano, ma ora la situazione si è ancor più aggravata a causa dell’inefficienza dell’Azienda Sanitaria di Cosenza e Rende che dopo giorni di incertezza, ancora non sono riuscite a programmare le vaccinazioni anti covid per gli ultra ottantenni. E’ stato fornito ai cittadini/e un numero di telefono per effettuare le prenotazioni che però risulta sempre occupato oppure è silenzioso o a cui non risponde nessuno. I medici di base, al di là dell’accordo di massima, non hanno ricevuto alcuna disposizione, al distretto di Rende non viene fornita alcuna informazione; per non parlare dei pazienti allettati e in particolari condizioni di fragilità che hanno bisogno di essere raggiunti a casa e le loro famiglie non sanno cosa fare; non esiste una direttiva unica, tant’è che ci risulta che alcune persone over ottantenni sono riuscite comunque ad essere vaccinate".
"Appare del tutto evidente - continuano -  che non c’è stata alcuna organizzazione ottimale. In questo modo non riusciremo mai a recuperare i ritardi, né tanto meno a seguire il calendario vaccinale nazionale che a giorni prevede di dare inizio alla vaccinazione del personale scolastico, universitario e delle Forze dell’Ordine. Ogni scadenza verrà prorogata e più si prosegue con questa lentezza, più il virus circola e si incattivisce, continuando ad avere effetti pesanti su tutta la popolazione e soprattutto effetti drammatici per la fascia più anziana".

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