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Rende, universitari chiedono il rientro in presenza

Gli studenti scrivono al rettore e contestano il mancato sostegno economico

Una lettera aperta al rettore dell’Unical per il rientro in presenza degli studenti, con tutti gli accorgimenti necessari per la sicurezza ma anche un richiamo per rimarcare il mancato sostegno economico agli studenti stessi e alle loro famiglie, visti i mancati rimborsi e le tasse. Angela Valentina Campolongo, consigliere d’amministrazione, Mario Russo e Vincenzo Fallico, senatori accademici, Giuseppe Cuda e Francesco Mazza, consiglieri CUS hanno unitamente invitato il rettore a intervenire. «È da un anno che studenti, docenti, Pta e tutta la comunità accademica non si riuniscono in quella che, per molti, è una seconda casa: il nostro Campus – scrivono – un crocevia unico di esperienze, affetti e potenzialità che, a causa di questa pandemia, è rimasto orfano del suo capitale più importante, quello umano. Adesso, a livello nazionale, stiamo assistendo ad un progressivo recupero degli spazi di libertà ad opera di molti Atenei: moltissimi hanno riaperto da più di due mesi biblioteche ed aule studio, altrettanti hanno permesso di tenere in presenza le sedute di laurea e di svolgere molte altre attività in presenza, consentite dal Governo in massima sicurezza. L’Unical, invece, ha deciso di tenere una linea molto più prudente. Una scelta assolutamente comprensibile vista la situazione epidemiologica. Ci sentiamo però di criticare la decisione di non far seguire alcuna misura di rimborso o sostegno economico agli studenti: non sono state ridotte le tasse, non sono stati rimborsati i servizi mensa e alloggio che, seppur interrotti per la maggior parte dell’anno accademico, continuano ad essere pagati dagli studenti e dalle loro famiglie».

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