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Caso Bergamini, il calciatore era già morto prima di essere travolto dal camion

Parla chiaro l'esame compiuto utilizzando la glicoforina durante le indagini riavviate dall'ex procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla e ora concluse dal pm Luca Primicerio

Una macchia di sangue sull’auto di Bergamini

L'esperimento risolutivo. L'esame compiuto utilizzando la glicoforina ha dimostrato durante le indagini riavviate dall'ex procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla e ora concluse dal pm Luca Primicerio, che il calciatore Denis Bergamini era già morto quando venne travolto dal camion condotto dall'autista di Rosarno Raffaele Pisano, la cui posizione è stata adesso archiviata dal Gip. L'utilizzo della medesima sostanza ha consentito, negli anni scorsi, di fare luce sulla morte di Stefano Cucchi. Nel caso di Bergamini, l'analisi eseguita sul cadavere riesumato del calciatore ha di fatto smentito la tesi del suicidio per lungo tempo accreditata dall'ex fidanzata, Isabella Internò. Partendo da questo dato i magistrati hanno ipotizzato, forti anche della rilevata presenza nel sangue dell'atleta di percentuali di particolari sostanze, che Bergamini sia stato narcotizzato. Dall'esame dei tessuti polmonari è stato poi dedotto che, compiuta la narcotizzazione, il centrocampista sia stato soffocato e, quand'era poi morto, disteso sull'asfalto della 106 Ionica perché venisse travolto dai mezzi in transito, come poi realmente accadde. Isabella Internò, difesa dall'avvocato Angelo Pugliese, ha sempre respinto ogni accusa continuando a sostenere che Denis Bergamini si lanciò volontariamente sotto il camion guidato da Pisano.

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