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Cosenza, 8 marzo: il gruppo Femin denuncia le “violenze” sanitarie. Occupata la sede dell'Usca

Presidiata simbolicamente i locali di Serra Spiga

Il gruppo “Femin - cosentine in lotta” si espone in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna. «Questa mattina abbiamo deciso di focalizzare l’attenzione sulla violenza istituzionale che subiamo ogni giorno a causa di un sistema sanitario regionale inefficiente. Dopo un anno di Dpcm e di ordinanze regionali, infatti, ci troviamo ora ad una terza ondata di contagi, senza disporre di una riorganizzazione efficace delle strutture sanitarie. Oggi vogliamo parlare delle Usca, le unità speciali di continuità assistenziale che dovrebbero svolgere le importanti funzioni tracciamento, tamponamento e assistenza domiciliare per malati asintomatici o con sintomi medio-lievi. A un anno di distanza, delle 11 Usca, costituite con la delibera di Zuccatelli nell'aprile 2020, sono poche quelle completamente funzionanti e addirittura alcune... non esistono! È il caso di Cariati, di Castrovillari, dove l’Usca funziona a singhiozzo, ma soprattutto di Mendicino, dove di fatto non esiste. Infatti, secondo la normativa dovrebbe esserci 1 Usca ogni 50mila abitanti, ma quella di Cosenza, in Via degli Stadi, serve una popolazione di 165 mila abitanti: più del triplo. Quel che è certo è che i calabresi e le calabresi non hanno avuto il piacere, per non dire il diritto, di ricevere adeguata assistenza domiciliare, né si è mai concretizzato un sistema di tracciamento consono e valido, motivo per cui ci siamo ritrovati più volte in zona rossa. Al contempo, abbiamo assistito alla grande passerella dell'ospedale da campo che ha ospitato solo 40 pazienti in tre mesi, al modico prezzo di 1 milione di euro».

La situazione di Serra

«Abbiamo deciso di esprimere il nostro dissenso occupando simbolicamente la sede dell’Usca fantasma di Serra Spiga, travolta da uno scandalo nazionale e che ad oggi resta nelle condizioni in cui era stata impietosamente filmata a ottobre 2020. Un luogo fatiscente, che ospita inoltre uno dei tre centri sclerosi multipla in Italia nonché una tra le principali centrali del 118 i cui operatori sono costretti a turni in condizioni invivibili specie nel weekend poiché, ad esempio, senza riscaldamenti, in quanto questi sono centralizzati. L’Asp spende ogni mese per questa struttura maltenuta 20 mila euro di affitto, una cifra esorbitante. Un’altra nota molto dolente è quella che riguarda la gestione dei vaccini. Siamo la penultima regione d’Italia per dosi somministrate e qualche giorno fa abbiamo assistito alla ancora irrisolta sparizione di circa 40 mila dosi, che sono state consegnate alla regione e mai somministrate. Sono esemplari, infatti, le scene penose di pochi giorni fa in alcuni paesi della provincia di Cosenza, dove 500 ultraottantenni, dopo essersi recati all’appuntamento, sono stati rimandati a casa senza essere ricalendarizzati, perché l’Asp ha detto di aver finito le dosi. Ma da registrare c’è anche il notevole ritardo nella vaccinazione del personale scolastico, il quale non ha ancora ricevuto nemmeno la convocazione, a fronte di altre regioni, dove i vaccini procedono già da tre settimane».

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