
«Una verifica immediata dell’adozione dei protocolli di sicurezza e della presenza e utilizzo di tutti i previsti dispositivi di protezione, intervenendo tempestivamente laddove si dovessero individuare situazione di criticità e pericolo» è la richiesta di Teodora Gagliardi, segretaria generale Fp Cgil di Cosenza, in merito alla «positività di circa quaranta ospiti di una Residenza Sanitaria Assistenziale e di altri otto pazienti in un’altra struttura sanitaria in provincia di Cosenza. Sono numeri che trasmettono tutta la drammaticità del momento e aprono scenari nuovi che andrebbero attentamente vagliati, coinvolgendo tutti gli enti e le istituzioni protagoniste della politica sanitaria calabrese che non possono chiamarsi fuori da una vicenda come questa, in una fase di emergenza storica.
C’è una violenta impennata del virus nelle strutture sanitarie e assistenziali e ciò non può non destare grande preoccupazione per le conseguenze del contagio su persone già fragili e debilitate. Il Covid non sta arretrando, complici i ritardi e le inefficienze della campagna vaccinale che non è stata in grado fin ora di contrastarne efficacemente l’avanzata, a causa principalmente della carenza di personale. E non è accettabile che i competenti uffici regionali, chiamati a coadiuvare la struttura commissariale nella gestione delle politiche sanitarie, siano rimasti silenti e passivi mentre la linea del contagio cresceva e si insinuava nelle strutture assistenziali, e in particolare nelle RSA. Anzi ci si è permessi perfino il lusso di consentire alle Agenzie di lavoro di escludere gli infermieri pediatrici dal personale vaccinatore, con motivazioni pretestuose, nonostante le nostre sollecitazioni al Commissario regionale e a quello Asp. Questo è il momento della responsabilità. Ognuno deve assumersi gli oneri che derivano dal ruolo che è chiamato a ricoprire È difficile credere che una ripresa dei contagi così virulenta sia semplicemente un caso. Già nella primissima fase dell’emergenza avevamo denunciato la carenza di idonei dispositivi di protezione individuale e l’inefficace e parziale applicazione dei protocolli sanciti dalle disposizioni ministeriali. Da allora ci saremmo aspettati un rafforzamento delle misure previste per la sanità socioassistenziale e riabilitativa, invece l’impennata dei casi che si sta registrando proprio in queste ore farebbe pensare esattamente il contrario. I rischi per la salute degli operatori e dei pazienti di queste strutture sono evidenti e molto concreti». La Gagliardi ha infine ribadito che il sindacato vigilerà «affinché tutto ciò avvenga in tempi brevissimi e affinché nessuna delle parti in causa si sottragga alle sue responsabilità. Data la gravità della situazione, saremo intransigenti fin quando non saranno adottate le indispensabili condizioni di tutela di ogni singolo operatore, della collettività e della salute pubblica».
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