La classica frenata dei tamponi del fine settimana esaurisce di colpo la furia spossata del virus che sparisce dai bollettini dell’Asp. Un delirio aritmetico che, tuttavia, non ferma il progressivo peggioramento nel sovraccarico dei servizi assistenziali. In terapia intensiva ieri sono entrati altri due pazienti che hanno portato il tasso di occupazione del reparto al 40% (12 malati intubati su 30 postazioni disponibili). Cinque ricoverati critici sono di Corigliano Rossano, due di Cosenza, uno di Aprigliano, Campana, Cervicati e Roggiano. La preoccupazione in terapia intensiva era già alle stelle dopo il contagio di una operatrice sociosanitaria risalente a qualche giorno fa. Altre 4 persone sintomatiche, sono state ricoverate nei reparti Covid portando il totale dei degenti positivi a quota 75. Segnali che confermano come la polvere del contagio, soprattutto nel fine settimana, resti nascosta sotto il tappeto di un tracciamento inesistente. Eppure, la contabilità ospedaliera è la prova di un virus più aggressivo che vibra di tensioni e di rabbia, inseguendo le sue prede. Del resto, la raccomandazione della Fondazione Gimbe è proprio quella di tracciare costantemente il contagio e di mantenerlo basso per evitare il sovraffollamento degli ospedali. Esattamente quello che non sta accadendo nel Cosentino. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza