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Mare sporco: protocollo d'intesa per la salvaguardia del Tirreno

C’è un solo modo per far sì che le acque del Tirreno cosentino possano finalmente ritornare alla loro ormai antica e trasparente bellezza, ed è collaborare. Tutti, lo Stato, le Regione, la Provincia, i comuni, i cittadini (sì, anche i cittadini). Ed è questa la battaglia che l’associazione Mare Pulito, nata spontaneamente da un’idea di Alessandro Ruvio, Enrico Miceli, Giuseppe Dattilo, Luca Boccoli e Andrea Caputo, sta portando avanti oramai da tempo: sta portando avanti oramai da tempo: rendere più consapevoli i cittadini, creare il dialogo tra le istituzioni e risolvere insieme i problemi del mare. Il nostro mare. E un primo grande risultato è arrivato, riporta la data del 24 marzo e consiste nella proposta di un protocollo d’intesa per la salvaguardia e la tutela del mare. Il documento, realizzato dalla Provincia di Cosenza e supervisionato da Mare Pulito, vedrà come altri firmatari i 21 comuni della costa, la Guardia Costiera e l’ArpaCal. Scopo del protocollo, già ricevuto dalle parti coinvolte, è quello di fare rete tra tutti i soggetti interessati, grazie a un’azione decisa, unitaria e coordinata, al fine di contrastare l’inquinamento marino, tramite un sinergico monitoraggio del territorio. Il documento è frutto del lavoro intrapreso in questi mesi da Mare Pulito, e nasce in seguito al dibattito online che l’associazione ha organizzato lo scorso 26 febbraio. All’incontro erano presenti, tra gli altri, i sindaci, la Regione, e il presidente della Provincia Franco Iacucci. Durante il dibattito, la proposta di Mare Pulito di creare un tavolo tecnico per procedere, tutti insieme, nel contrasto all’inquinamento marino, era stata accolta positivamente da tutti i partecipanti. Il presidente della Provincia Franco Iacucci, che si era offerto di coordinare il tavolo, strutturando quindi il protocollo, è stato di parola. Si attende adesso la firma dei sindaci, per capire se anche loro confermeranno l’impegno preso davanti alla cittadinanza. Mare Pulito continuerà intanto il proprio lavoro di “collante” con un nuovo dibattito in streaming. Il prossimo 2 aprile, infatti, in diretta online, a partire dalle 18, si continuerà a discutere del mare, interpellando questa volta i candidati alla presidenza della Regione, che risponderanno alle domande dei cittadini, ed esporranno le loro idee su come migliorare la situazione della costa tirrenica cosentina. Per il momento sono state confermate le presenze di Luigi De Magistris e Carlo Tansi, Nicola Irto e dell’assessore all’Ambiente Sergio De Caprio. Si attende conferma dal centrodestra, che non ha ancora un candidato ufficiale, e dal presidente della Regione (facente funzioni) Nino Spirlì.

Cosa contiene il protocollo e cosa si chiede ai comuni

Il protocollo per la salvaguardia e la tutela del mare è composto da 21 pagine, sviluppate in 13 articoli e relativi commi. Ai comuni si richiede di effettuare dei passaggi basilari. Si va dal trasmettere la rappresentazione cartografica della propria rete fognaria, all’informare la Provincia circa lo stato di avanzamento di ogni singolo progetto per la realizzazione di nuovi impianti di depurazione delle acque reflue urbane; dalla pubblicazione di un report relativo ai rifiuti prodotti dalla gestione degli impianti, a quella riguardante i costi energetici sostenuti per garantire l’ottimale funzionamento del sistema fognario/depurativo.
Si cercherà anche di definire e realizzare, nel più breve tempo possibile, tutti i nuovi progetti di potenziamento degli impianti di depurazione comunale, ovvero del sistema fognario (nero o bianco), già finanziati o da finanziare.
Tali azioni concrete saranno coordinate dalla Provincia, che tra le proprie funzioni avrà quello di istituire entro 180 giorni dalla sottoscrizione del presente documento, un portale istituzionale online su cui verranno pubblicati tutti gli aggiornamenti dei dati relativi a impianti di depurazione e analisi dei diversi comuni. Inoltre, si cercherà di individuare tutti gli impianti pubblici di depurazione delle acque reflue urbane autorizzati allo scarico, e di pubblicare entro la fine di ogni anno, uno specifico report relativo ai rifiuti prodotti dalla gestione dei sopradetti impianti e regolarmente smaltiti.
Fondamentale sarà anche la collaborazione dell’ArpaCal, che dovrà effettuare e trasmettere i risultati degli studi analitici circa le acque di balneazione dei comuni. Anche alla Guardia Costiera spetterà un ruolo importante, ossia l’individuare le potenziali fonti inquinanti e gli scarichi abusivi.
Inoltre, in prossimità della stagione estiva, sarà organizzato un incontro pubblico con un rappresentante per ogni ente coinvolto nell’accordo. Durante questo incontro si esporranno i risultati e i dati relativi all’applicazione di quanto sottoscritto dalle parti. I comuni avranno anche il compito di organizzare con cadenza almeno annuale, una giornata durante la quale ricercare eventuali fonti inquinanti insistenti sul proprio territorio di competenza.
L’associazione Mare Pulito, dal canto suo, organizzerà con gli studenti 5 giornate di informazione/formazione ambientale sul tema della depurazione e del ciclo delle acque. Lo scopo di questi incontri è quello di responsabilizzare e coinvolgere le nuove generazioni nella tutela dell’ambiente. Oltre a questo, come sta già facendo, continuerà a tenere informati i cittadini sulla salute del mare, tramite la propria pagina Facebook “Mare Pulito – Salviamo il Tirreno Cosentino”.

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