Più che la cittadinanza onoraria, quella di Öcalan rischia di diventare un nuovo casus belli anche a queste latitudini. «Abbiamo inteso rimarcare l’attenzione sui diritti civili: pensiamo sia un atto dovuto sottolineare come gli stessi diritti umani siano negati in Turchia. Rende manda oggi un segnale preciso alla politica nazionale che mai ha affrontato realmente tale problematica». Il sindaco Manna ha così commentato a margine della seduta dell’ultimo consiglio comunale che ha votato a favore del conferimento della cittadinanza onoraria al leader curdo. Il voto, in aula, però non ha convinto tutti.
Eugenio Aceto e Rachele Cava, di Forza Italia, «coerenti con quanto espresso nelle riunioni di maggioranza e nelle commissioni» hanno abbandonato i lavori pur di non alzare la mano. Stesso discorso per il consigliere Luciano Bonanno: «Rispetto il pensiero dei miei colleghi su Öcalan, ma non lo condivido. Inoltre, considerando le diverse problematiche in cui versa la nostra città, anche a causa della pandemia, non condivido neanche il momento storico per cui una simile proposta di cittadinanza possa essere portata al vaglio del consiglio comunale», ha spiegato oggi alla nostra testata. Alcuni hanno fatto notare anche altre assenze “strategiche”, come ad esempio quella di Fabio Marchiotti.
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