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L’“Annunziata” di Cosenza al collasso, tocca all’Asp

Ospedale cittadino in sofferenza con 30 pazienti in pronto soccorso e i reparti saturi nonostante le conversioni

L'ospedale Annunziata di Cosenza

Aspettano dal fronte e intanto combattono questa guerra con occhi fissi di muto smarrimento, pieni di riflessi di fiamme e di rovine in mezzo a reparti pieni di malati. L’“Annunziata” resta la roccaforte della sanità cosentina difesa da uomini stanchi, medici, infermieri e oss, sorretti solo dalla fede. Il capo del dipartimento Emergenza dell’ospedale, Pino Pasqua, racconta l’assedio: «Abbiamo 30 pazienti covid in Pronto soccorso, con ancora pochi posti nei reparti che abbiamo trasformato. Anche la terapia intensiva sta per essere riempita nonostante abbiamo portato la capacità a 19 posti. Di più non possiamo fare. Dobbiamo garantire l’assistenza anche alle altre patologie che non si fermano e rischiano di degenerare se non adeguatamente seguite. E, purtroppo, ciò che osserviamo in questa terza fase della pandemia ci preoccupa. Il virus è altamente diffusivo e l’accesso ai servizi assistenziali è cresciuto anche nelle fasce d’età più giovani». Statistiche alla mano, ieri, è stato aggiornato ancora il picco storico dei ricoveri con altri 13 nuovi ingressi (11 in reparto e 2 in Rianimazione).
Proprio mentre il respiro dell’“Annunziata” si trasforma in affanno sotto l’assedio di un nemico sempre più forte, il commissario dell’Azienda sanitaria Vincenzo La Regina e il direttore sanitario Martino Rizzo varano il “Piano Marshall” per la tenuta dei servizi assistenziali del Cosentino con l’attivazione di nuovi posti letto negli ospedali della provincia.

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