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Bancarotta della "Tesi", otto assoluzioni. Tra questi l'assessore cosentino Spataro

Gli imputati, che hanno rinunciato alla prescrizione, preferendo rischiare la celebrazione di un nuovo processo di seconda istanza, erano tutti accusati di bancarotta

Luciano Vigna e Michelangelo Spataro

La Corte di appello di Catanzaro ha assolto tutti gli ex componenti del Consiglio di amministrazione della società "Tesi" finita ingloriosamente a causa di una complessa situazione debitoria accumulatasi negli anni. Gli imputati, che hanno rinunciato alla prescrizione, preferendo rischiare la celebrazione di un nuovo processo di seconda istanza, erano tutti accusati di bancarotta. Il nuovo dibattimento era stato disposto dalla Corte di Cassazione che aveva annullato con rinvio la precedente sentenza emessa da un'altra sezione della Corte di appello del capoluogo di regione.

Escono dunque a testa alta dal processo: l'ex assessore comunale di Cosenza, Luciano Vigna, già capo di gabinetto della governatrice calabrese Jole Santelli; l'assessore comunale di Cosenza, Michelangelo Spataro, l'ex presidente di Fincalabra, Antonio Gargano ed, ancora, Francesco Capocasale,  Michele Montagnese,  Gianluca Bilotta, Luigi Vacca e Antonio Viapana.

Alle persone finite a giudizio si contestava di aver con le loro condotte, commissive e omissive, determinato il fallimento della società regionale che aveva accumulato un passivo di quattro milioni e mezzo di euro.  Il collegio difensivo degli imputati che ha duramente contestato l'impianto accusatorio,  è stato composto dagli avvocati Enzo Belvedere,  Nicola Carratelli, Ugo Celestino, Vincenzo Adamo, Pierpaolo Principato, Sergio Sangiovanni,  Mario Bonavita, Giuseppe Bruno, Aurelio Sicilia, Giuseppe Muscolino e Felice Foresta. Avevano già incassato l'assoluzione definitiva nell'ambito della medesima inchiesta, Nicola Costantino, Salvatore Perugini (ex sindaco di Cosenza) Renato Pastore,  Saverio Fascì, Francesca Gaudenzi, Pietro Macrì e Pasquale Citrigno.

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